Il Panettone: un “dolce” simbolo di Milano diffuso in tutto il mondo

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Panettone

Il conte Pietro Verri, storico, economista, filosofo e tra i più illustri esponenti dell’Illuminismo, ricordava come vi fosse una antica consuetudine, risalente al secolo nono, che prendeva vita nel territorio milanese proprio durante le feste cristiane. Infatti, come testimoniava il Verri, era consuetudine che, durante il Natale, la famiglia si andasse a riunire intorno al focolare, in attesa che un pane grande venisse spezzato dal pater familias e da questi porto un pezzo come segno di comunione a tutti i presenti.

 

Durante il secolo quindicesimo, gli statuti delle corporazioni imponevano ai fornai di Milano che nelle loro botteghe venisse impastato il pane di miglio, ovvero, il pane dei poveri, obbligandoli, nel contempo, di non produrre il pane bianco, ossia quello dei nobili e dei ricchi. Unica eccezione era consentita a Natale, giorno nel quale plebei e ricchi potevano mangiare lo stesso tipo di pane che i fornai erano soliti regalare.

 

Fu, perciò durante questo secolo che nacque a Milano il “pan di scior”, un pane di lusso, in cui il frumento veniva arricchito con zibibbo, miele e burro. La più antica e sicura attestazione in cui si fa un preciso riferimento al Pane di Natale è risalente al 1599, più precisamente in una nota di spesa del registro appartenente al collegio Borromeo di Pavia.

 

La Repubblica Cisalpina, alla fine del secolo diciottesimo, consentì che si verificasse una inattesa novità. Infatti, proprio verso la fine del Settecento, si andò a favorire a Milano l’apertura di forni, dai quali poterono uscire sempre più delizie dolciarie.

 

Successivamente, nell’ottocento, cioè durante la dominazione austriaca, il panettone di Milano divenne il protagonista indiscusso del periodo natalizio. In conclusione, personaggi come, ad esempio, Ficquelmont, governatore di Milano, era solito farne dono personale al principe Metternich e perfino Pastori, tra i più conosciuti poeti milanesi del Novecento, ebbe occasione di citare il panettone in una delle sue poesie.

 

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