Il Toro della galleria Vittorio Emanuele II: storia e leggende del portafortuna di Milano

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Galleria Vittorio Emanuele II Toro

Camminando all’interno della galleria Vittorio Emanuele II, nel cuore della città di Milano, è impossibile non notare sul pavimento un’attrazione che da sempre attira la curiosità dei turisti. Parliamo del famoso mosaico raffigurante il Toro che fu inserito a scopo decorativo come simbolo della città di Torino, insieme ad altre figure legate alle città di Roma, Firenze e, ovviamente, Milano.

 

L’usanza scaramantica consiste nel compiere un giro di 360° con un piede perno posto proprio sopra gli attributi dell’animale. Ogni giorno migliaia di persone si mettono in coda per eseguire questo rituale come gesto portafortuna.

 

Secondo varie dicerie, per le donne aveva in particolare poteri legati alla fertilità e nell’Ottocento era normale vederne toccare i genitali con la mano o con il piede nudo. Per gli uomini invece era simbolo di forza e vigore.

 

L’origine di questa credenza pare sia molto antica, forse pagana. Secondo altre teorie questo gesto nasce come segno di scherno verso la città di Torino, considerata rivale nell’Ottocento. Quello che in pochi sanno, però, è che secondo la leggenda la rotazione porta fortuna solo se effettuata a mezzanotte del 31 dicembre e sul tallone del piede destro.

 

Questa tradizione milanese ha portato col tempo al deteriorarsi del mosaico e di conseguenza ha richiesto diversi lavori di manutenzione della pavimentazione e la sostituzione dei pezzi che lo compongono.

 

Se vuoi saperne di più sul ‘salotto di Milano”, leggi anche il nostro articolo dedicato alla galleria Vittorio Emanuele II.

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